A fine partita, l’attaccante e capitano della squadra ha raggiunto l’arbitro negli spogliatoi provando ad aggredirlo e minacciandolo di morte.
Lautaro Acosta con la maglia del Lanus, di cui anche capitano
dopo l’ultima gara en la Serie A, la 19^ con cui si chiuso il girone d’andata e il 2021, il Giudice Sportivo ha fermato per un turn, il medico sociale del Sassuolo espulso per un semplice gesto di disappunto. Chissà cosa sarebbe potuto accadere e quante giornate di squalifica avrebbe rifilato ad un giocatore se fosse successo quello che accaduto en argentina. Perché la reazione, più che scomposta, nei confronti del direttore at gara ha dell’incredibile e dell’inqualificabile.
Per capire il tutto bisogna prima riavvolgere il nastro degli eventi e fermarsi allo scorso 29 de noviembre cuasi un mes fa. Si en Argentina ed la giornata in cui in programma la sfida tra il Lanus e il Racing, ad Avellaneda. La partita finirà 3-1 per i padroni di casa che festeggeranno il successo nella 23^ giornata di campionato grazie al iniziale di Lisandro Lopez, poi raggiunto da Jos Sand per il parziale 1-1 fino ai gol di Leonardo Sigali a fine primo tempo e di Carlos Alcaraz un fino gara. Il tutto sotto il vigile fischietto del signor Dario Herrera. Ma allo Stadio Juan Domingo Perón, a fare scandalo non stato quanto accaduto in campo, bensì il dopo partita.
Il Racing Avellaneda, ex escuadra en cui cresciuto anche il ‘Toro’ Lautaro Martínez oggi all’Inter, un buen partido festeggia in campo davanti al proprio pubblico e negli spogliatoi. Diverso il clima e il morale dei giocatori del Lanus, soprattutto di un quasi omonimo del ‘Toro’ nerazzurro, Lautaro Acosta. L’attaccante, nonché capitano della squadra, aveva avuto già da dire all’arbitro Herrera in campo ma non contento ha deciso di raggiungerlo nel suo spogliatoio dove avvenuto il fattaccio. “Sei un maledetto superbo, e un poco di buono. Se ti ritrovo ad arbitrare una nostra partita, giuro che ti uccido”, ha urlato in faccia a Herrera, ‘el Laucha’, che vanta anche un passato importante a livello internazionale nel Siviglia e in patria nel Boca Juniors.
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Lautaro Acosta festeggia un gol con i suoi compagni del Lanus. Ha vestido anche le maglie di Siviglia e Boca
Parole forti, un faccia faccia che sarebbe sfociato anche in una rissa se non fossero intervenuti nell’immediato gli steward dello stadio che avevano fermato la furia di Acosta. A livello physico ma non verbale, con le minace di morte urlate in faccia a Herrera. Che non ha persona tempo per sporgere denuncia alle autorità, al vicino commissariato di Avellaneda, nei confronti del giocatore che adesso sarà costretto a risponderne alla giustizia ordinaria. “A partita finita, alle 21:40, si recato nello spogliatoio degli arbitri e in quel momento il capo della sicurezza lo ha informato che il giocatore Lautaro Acosta, del Lanús Club, voleva parlare con lui“si legge nel verale redatto dalle autorità”.Quindi ha autorizado l’ingresso dello stesso in quel settore. En ese momento, Lautaro Acosta ha cominciato a minacciarlo alzando la voz e diciendo: ‘Ti sto per fott**e, sei una merda superba. Sei corrotto, sei nei ca**i. Se ci arbitri ancora una volta, ti uccido. Ha poi cercato di saltargli addosso con l’intenzione di aggredirlo fisicamente, per cui sono intervenuti il personale di sicurezza del club ospite e locale ei collaboratori della squadra arbitrale”.
Parte del verbale redatto dal Commissariato, sulla testimonialanza di Herrera
Non solo: perché quella sportiva ha preso la sua decisione, comminando la squalifica di otto giornate ad Acosta che ha ricevuto anche la squalifica per un periodo di otto mesi dall’esercizio della carica di capitano della su escuadra. Una doppia punizione che ha fatto comunque esplodere le polemiche in Argentina, considerado fin troppo soft.
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