La administración comunal de Brezzo di Bedero e l’Asociación Casa Paolo sono impegnati nell’organizzazione del “Giorno della Memoria”con momenti di riflessione sulla pagina amara che l’Europa ha vissuto durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, che ha visto lo sterminio di oltre 6 milioni di uomini, ebrei, zingari, testimonio en Geova, disabili, omopositorisualii e regimen policyii nazista.
A causa della persistenteza dell’emergenza epidémica l’evento stato rinviato a data da destinarsi, ma, come negli anni passati, Brezzo di Bedero celebrerà insieme il “Giorno della Memoria” (istituito nel 2000 in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti) e il “Giorno del Ricordo” (istituito nel 2004 a commemorare le vittime delle foibe e della tragica dell’esodo giuliano-dalmata), “con il proposito – afferma il sindaco Daniele Boldrini – en condannare in maniera forte l’odio, la violenza e la prevaricazione indipendentemente dall’ideologia da cui proviene, siguiendo la nostra coscienza di uomini e donne che credono nella dignit della persona umana e la vogliono difendere in ogni situazione”.
Le tante iniziative organizzate in tutta Italia a memoria dei tragici avvenimenti della Shoah nascono da un disperato appello dei sopravvissuti ai campi di sterminio. Dalle loro testimonialanze (si pensi per esempio a Elisa Springer con il suo libro Il silenzio dei vivi o al famoso Se questo un uomo di Primo Levi) traspare in maniera quasi assillante il desiderio di far conoscere al mondo cosa era veramente accaduto.
Primo Levi y Elisa Springer, pur seguendo cammini e approcci diversi all’esperienza vissuta (Levi ha iniziato a scrivere le sue memorie già durante la prigionia ad Auschwitz, mentre Elisa Springer non ne parlò con nessuno per 50 anni) sono entrambi consapevoli cherito quanto lito che hanno subito o visto subire) talmente inumano, inconcepibile e difficilmente credibile, che sentono la necessità assoluta che tutto venga testimonialato con precisione. Primo Levi nella breve introduzione al libro precisa “mi pare superfluo aggiungere che nessuno dei fatti inventato”.
Rispeto ai tanti genocidi della storia, la sconvolgente particolarità dello sterminio degli Ebrei da parte del regimen nazista la meticolosa organizzazione di ogni phase dell’eliminazione delle vittime, con documenti che riportano il cronoprogramma col numero di persone da raccogliere e deportare nei vari campi di sterminio. I treni che trasportavano in condizioni disumane i deportati avevano precisi orari da rispettare; siguiendo la pianificazione dello sterminio dovevano arrivare 14,000 ebrei ogni giorno, hasta raggiungere la cifra di 11 milioni di morti della cosiddetta “soluzione finale”. Tutto ciò era riportato en tabla precisa e documenti en un gobierno.
Il burocrate, il contabile dello sterminio, l’esperto degli Ebrei, era adolf eichmann, uno tra i più stretti colaboratori en Hitler. Dopo la guerra si rifugiò in Argentina, dove venne scoperto dal Mossad israeliano nel 1960, processato e giustiziato a Tel Aviv. Le fasi del processo e gli elementi psicologici dei carnefici sono stati documentati dalla filosofa e giornalista Hanna Arendt el famoso libro La banalita del macho.
“Nel territorio luinese – ricorda il primo cittadino di Brezzo di Bedero – abbiamo avuto tía ocasionali en poter incontrare persone che sono estado testimonial, vittime e superstiti dell’atroce, diabolica disumanità, che ha provocado l’Olocausto. Nel 2002 Luino ha ospitato Liliana Segre, ora Senatrice, che concluse il racconto della terribile esperienza di Auschwitz con un pensiero: chiedendosi tante volte nella sua vita perché ha subito quello che ci racconta, non mai stata in grado di trovare una risposta. Nel 2003 il Comune di Brezzo di Bedero a organizzare l’incontro con nedo fianocome avevo descritto un anno fa, a pochi giorni dalla sua morte”.
“Malgrado l’instancabile lavoro di divulgazione da parte dei sopravvissuti, soprattutto nelle scuole, purtroppo ancora molto diffusa la scarsa conoscenza di quelle terribili vicende, come dimostrano episodi recentissimi. Manca la consapevolezza delle atroci sofferenze subite dalle vittime, che non possono non stimolare una riflessione. I sopravvissuti sono ormai pochissimi ed semper più indispensabile il coinvolgimento dei ‘testimonials in seconda generazione’, i figli ei familiari delle vittime. El loro patrimonio en informazioni non deve essere assolutamente disperso”, concluyó Boldrini citando un brano di Francesco Guccini dedicato proprio alla tragica della Shoah, auschwitz: “Io chiedo come può l’uomo / Uccidere un suo fratello / Eppure siamo a milioni / In polvere qui nel vento”.
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